Vi segnaliamo questo articolo scritto da Luigi Bacialli estratto da "Il Resto del Carlino". Leggete e commentate.
Sembra di essere tornati ai tempi della “fantasia al potere” invocata da Marcuse nel Sessantotto. Non che questa ennesima rivolta studentesca sia paragonabile a un maggio francese, perché basta guardarne i protagonisti e sentirne gli slogan per valutarne il rango. Ma certo la fantasia dei detrattori della riforma Gelmini ha il potere di procurare l’orticaria alle persone non faziose e di buon senso. Infatti è galoppante, sfrenata e le balle che partorisce colossali, come quella della morte prematura del “tempo pieno”, o quella del prossimo licenziamento di migliaia di insegnanti riassorbiti dalle Poste. Ma una bufala tira l’altra, l’importante è far salire la tensione. Come sempre, chi procede nella direzione del cambiamento in questo Paese viene subito impallinato. Ora lo sta imparando sulla propria pelle la determinata Mariastella, insultata, offesa e derisa in tutte le piazze d’Italia. EPPURE Renato Mannheimer ha snocciolato i risultati di sondaggi da cui risulta che più dell’80% degli italiani apprezza la reintroduzione dei voti nelle scuole elementari e medie, specie quello di condotta, validissimo deterrente contro i bulli. Sulla questione del maestro unico si supera la soglia del 60% di sì. Si è fatta molta ironia sul ritorno del grembiule, ma oltre il 70% degli interpellati è favorevole. Ergo, fatta eccezione per le riserve e le proteste di chi ha veramente a cuore il destino della scuola pubblica, è evidente che è in corso una campagna denigratoria di una minoranza specializzata nella demolizione dell’avversario. E il ministro ha compreso al volo con chi aveva a che fare: la stessa mentalità e gli stessi comportamenti che hanno portato alla rovina l’Alitalia. Non a caso il ministro Gelmini ha detto che l’università rischia di fare la stessa fine, gonfiata da logiche politiche e clientelari che oggi impongono, per sopravvivere, una cura dimagrante. Ma a quanto pare, come si è visto a Fiumicino quando hostess e piloti applaudirono di fronte alla prospettiva di perdere il posto di lavoro, questa è l’Italia dei Tafazzi, dove molti insegnanti e studenti pur di fare guerra alla Gelmini sono pronti a colpirsi ripetutamente con la mazza gli attributi
Di
LUIGI BACIALLI
venerdì 24 ottobre 2008
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