Dopo un mese di manifestazioni contro il ministro Gelmini, l’ondata di proteste che ogni anno si ripropone contro il decreto sulla Scuola sembra già essere rientrata. Di solito però si continuava a scioperare fino a qualche giorno prima di Natale (anche perché poi il freddo non richiamava il pubblico nelle piazze) mentre quest’anno la contestazione è finita prima.
I giornalisti quest’anno hanno aggiunto il carico: le trenta persone che si ritrovano in piazza con qualche cartello e urlando contro la polizia e le istituzioni, sono state trasformate nel “movimento dell’onda”, “la protesta degli studenti”, “le piazze in rivolta” (poi se ci prendono gli insulti da chi non appoggia la protesta si denuncia “la repressione fascista”), ed ottengono dalla Cgil l’appoggio per andare a Roma in treno senza pagare il biglietto.
Sempre i giornalisti prendono dieci ragazzi che si trovano alla stazione di Brera e che urlano contro
Federico Capriotti